Sull’Appennino toscano, in località La Verna, il santuario francescano si staglia sulla vetta dell’omonimo monte tagliato a picco su tre lati: uno spettacolo meraviglioso a 1283 metri, visibile da tutto il Casentino e dall’alta Val Tiberina. In questo post, vi raccontiamo come vistarlo con i bambini, le info utili per raggiungerlo e trattenervi nei suoi spazi, e altre dritte affinché la vostra visita sia piacevole per grandi e piccini.
Percorso lastricato che da Beccia porta al Santuario
Visitare il Santuario de La Verna con i bambini: come si arriva? Meglio a piedi o in macchina?
Il santuario è costruito sulla vetta del monte, ma la strada asfaltata lo rende raggiungibile anche con la macchina: arriverete proprio all’interno, parcheggerete l’auto e sarete già nella struttura. Questa è la soluzione consigliabile se avete bambini piccoli che non sono in grado di camminare per un lungo tratto in salita o se avete passeggini (a meno che non siate super allenati e con passeggini con ruote da trekking) a seguito.
Se i vostri bambini camminano e sono disposti ad affrontare senza capricci un bel percorso in salita scandito da opere d’arte, natura e silenzio per circa mezz’ora, allora potete arrivare con la macchina fino a Beccia (Beccia è una piccola località posta proprio ai piedi del Santuario), lasciare il mezzo al parcheggio e intraprendere la strada che vi porterà al Santuario.

Il santuario si raggiunge a piedi attraverso punti di partenza anche più a valle, come a Vezzano, frazione di Chiusi della Verna, partendo dal sentiero che costeggia il camping La Verna. O partendo dal Bosco delle fate, seguendo il “sentiero natura”, o ancora più a valle, dalle ruderi del Castello del conte Orlando. A questo proposito vi rimando al blog il bel Casentino di Alessandro Ferrini che per noi è stato oggetto di lunghe letture prima di affrontare la zona con bambini e il santuario de La Verna, in questo caso. In particolare, in questo post: https://www.ilbelcasentino.it/itinerario-natura-verna-seq.php?idimg=3047 troverete pubblicata una cartina illuminante sui percorsi di trekking e di semplice passeggiata che portano da Chiusi della Verna e zone limitrofe, fino al santuario di San Francesco.

Il percorso per arrivare: ok agli entusiasmi dei bambini, ma non dimenticate che si tratta di un luogo di fede
Che siate o non siate credenti, sia il Santuario sia la strada che da Beccia vi porterà alle sue porte sono luoghi permeati di spiritualità, da percorrere in silenzio o a bassa voce, alzando ogni tanto la testa per vedere avvicinarsi la vostra meta, per ammirare le sculture, per assaporare il rumore della natura. Incrocerete per la via pellegrini che stanno tornando dalla visita, devoti e religiosi in passeggiata.

Se i vostri bambini sono già in età da capire tutto questo, non esitate a raccomandarvi perché abbiamo rispetto del posto e delle persone che lì si stanno recando non per turismo, ma per altri motivi personali. Lo stesso vale per l’abbigliamento: essere decorosi è d’obbligo e se rispetto a qualche decennio fa, gli short o le canottiere sono tollerate, evitate pantaloncini inguinali o micro abiti che lasciano poco all’immaginazione.

Arrivati al Santuario, quanto tempo dura la visita
Il Santuario apre alle 6:30 del mattino e chiude la sera alle 22:00 d’estate e alle 19:00 in inverno. La visita in sé, volendo solo passare dai tanti punti di interesse che contiene il posto, senza soffermarsi troppo, richiede almeno un’ora di tempo che, in aggiunta al percorso per arrivare, vi porterà via almeno mezza giornata.

Il santuario ha molte tappe assolutamente obbligate che non dovete trascurare perché emozionanti da tantissimi punti di vista: oltre alla sensazione di spiritualità che il luogo infonde, la natura che si fonde con la struttura vi mostrerà scorci, panorami e angoli magici.

Dalle cappelle dedicate ai luoghi della tradizione, ai luoghi naturali struggenti, come lo strapiombo da cui si racconta il diavolo avesse spinto San Francesco poi accolto dalla roccia apertasi a conca, tutto merita di essere visto, assaporato e anche letto! Sì, perché accanto ad ogni luogo di interesse sono fissate alle pareti formelle di maiolica che ne raccontano la storia: prendetevi il tempo necessario a leggere ai bambini i contenuti.

Fra gli angoli più suggestivi la grotta dove si narra fosse il letto di San Francesco (una roccia), la celletta (minuscola) dove visse per qualche mese San Antonio da Padova. Ma anche il museo che conserva il saio indossato da San Francesco e altri oggetti sacri e la cappella dove San Francesco ricevette le stimmate. All’interno della chiesa e in altre cappelle, i frati sono disponibili a confessare e di fatto ci sono diverse persone in attesa: una ragione di più per entrare in punta di piedi e in silenzio, rispettando chi sta vivendo l’esperienza religiosa.
Una delle formelle che raccontano aneddoti sui luoghi che state visitando La cella dove Sant’Antonio da Padova visse qualche mese Scorcio prima di entrare nella grotta dove si racconta dormisse San Francesco
Anche se c’è una ripida scalinata da scendere (e poi risalire), non dimenticate il “sasso spicco”. È il luogo dove un enorme masso isolato dalle pareti si appoggia alla roccia del monte solo con uno spigolo, incombendo sul piano sottostante e dando una sensazione particolare di meraviglia e precarietà della situazione.

Noi ci siamo fermati giusto il tempo per una foto ricordo e per guardarci intorno ma, con una certa sensazione di incertezza addosso, siamo risaliti velocemente verso il piazzale passando davanti alla grotta del silenzio, altro luogo di preghiera dove potrete entrare mantenendo un rigoroso atteggiamento di rispetto.

Alcuni consigli pratici
- Al Santuario c’è un ristorante che propone menù fisso (sulle 18,00 Euro a persona). È un grande spazio arredato in maniera tradizionale dove noi abbiamo trovato molta gente e il menù non ci ha stuzzicato molto l’appetito. Sembra più adatto a comitive di persone di una certa età, piuttosto che a famiglie con bambini. In compenso, è possibile chiedere di farsi fare i panini che vengono confezionati “alla vecchia”: due fette di pane e imbottitura di salumi generosa a prezzi onesti. Noi, che non pensavamo di trattenerci tanto, abbiamo optato per questa seconda soluzione e abbiamo poi trovato un luogo all’esterno dove mangiare. Se vi portate gli zaini con picnic farete anche meglio con i bambini.
- Lo shop non vale la pena. Mi spiace, ma contiene paccottiglia turistica che non merita di essere comprata. Tuttavia, io sono entrata e ne sono uscita con diverse collanine con pendente Tau che i figli hanno voluto in tutti i modi portare come ricordo a parenti vari, facendomi raggiungere molto velocemente la cifra di 20,00 Euro. Meglio allora un salto nell’area dedicata all’antica farmacia dei frati dove si trovano dalle grappe ai liquori, dalle pomate ai saponi.
- Cappellino per i bambini durante la stagione estiva: il piazzale antistante alla chiesa è un punto panoramico mozzafiato, ma batte il sole a picco d’estate e serve proteggere i bambini.

Altre immagini della visita al Santuario della Verna
Informazioni utili per organizzare la vostra visita
- Sito ufficiale del Santuario della Verna: https://www.laverna.it/
- Il sito https://www.ilbelcasentino.it/index.php
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